Con questo articolo il nostro blog inaugura una nuova iniziativa editoriale. Da questa settimana ogni domenica verrà pubblicato un articolo su un argomento di cronaca o su un personaggio sportivo della nostra città.
Iniziamo raccontando la storia di una giovane atleta che è riuscita a vivere la sua splendida carriera con la massima semplicità, continuando gli studi e, quando possibile, collaborando nell?azienda di famiglia. Eleonora BUSSU nasce a Civitavecchia nel febbraio del 1991 e fin da piccola non nasconde la sua passione per il calcio, accompagnando il papà a vedere le partite allo stadio.“Babbo, ma perché dobbiamo solo vederle le partite? Non è più divertente giocare noi?” Ogni attimo libero era quello buono per trascinare il papà fuori dal ristorante di famiglia e tirare calci ad un pallone. Poi arriva l’occasione da non farsi sfuggire ed Eleonora segue i compagni di scuola nell’avventura che segnerà gioiosamente la sua infanzia, nonostante le iniziali resistenze dei genitori: l’iscrizione alla scuola calcio, unica bambina in una squadra di maschi. “Il confronto con i ragazzi mi ha sempre stimolato: ogni allenamento, ogni partita era una vera e propria battaglia perché per i maschi farsi dribblare o peggio subire un gol fatto da una ragazza era una vera e propria umiliazione, rubavo ovviamente la scena e l’attenzione che mi veniva riservata era certamente particolare; con il passare del tempo tutti si sono abituati comunque alla mia presenza e ciò ha contribuito alla mia crescita sportiva e personale.” Terminata l’esperienza completa nella scuola calcio, ben otto anni, Eleonora approda finalmente, nel 2005 alla sua prima squadra femminile, la Lazio. “ L’ambiente era molto diverso da quello maschile nel quale mi ero completamente immersa: un tipo di gioco differente, un approccio alle partite più soft, in allenamento per esempio i maschi affondano i contrasti, non si concedono nessuna distrazione, le ragazze non eccedono mai si risparmiano un po’ di adrenalina da consumare completamente nelle partite”. Due anni con la Lazio poi il passaggio al Sezze dove disputa il Campionato 2007-2008. Poi il premio più bello, non proprio inatteso, la convocazione in Nazionale e la partecipazione ai Campionati Europei dove Eleonora gioca quattro partite nella fase finale. Con le sue compagne in azzurro supera di volta in volta le migliori e più titolate compagini europee per giungere in finale contro la Norvegia e vincere per la prima volta nella storia del calcio femminile, il titolo di Campione d’Europa. “ Alzare la coppa è stata una sensazione unica si sente che tutte le fatiche, tutti i sacrifici sono stati ripagati, si sente una gioia grandissima che non mi sarei mai immaginata di provare e, solo durante il viaggio di ritorno dalla Francia, ( paese ospitante della manifestazione – ndr ) ci siamo tutte effettivamente rese conto dell’impresa che avevamo appena compiuto”. Oggi Eleonora dopo un incidente e la successiva convalescenza si sta preparando con cura per tornare sui campi di gioco sia con la sua attuale squadra di club, la Roma, che con la Nazionale, sperando di contribuire nuovamente al conseguimento di nuovi successi e magari coronare il suo sogno di partecipare ai campionati mondiali. Eleonora nonostante i successi conseguiti è rimasta una ragazza tranquilla, che si è detta sorpresa quando la redazione l’ha contattata per richiederle l’intervista, è una giovane che troverete lavorare tra i tavoli del ristorante di famiglia a Civitavecchia e che magari, poi, scambia due passaggi con qualcuno fuori dal locale.“Il calcio è ancora uno sport prevalentemente maschile, in alcuni casi anche maschilista, ma invito tutti gli sportivi ad andare a vedere una partita di calcio femminile, sicuramente dovranno ricredersi ed apprezzeranno lo spettacolo che saremo in grado di offrire; del calcio maschile mancano la visibilità ed i soldi, e per quanto mi riguarda di così tanti soldi ne faccio volentieri a meno, nella mia vita la priorità principale non è certo questa!” .
Grazie Eleonora per la tua caparbietà, per la tua semplicità e per i tuoi meritati successi sui campi di gioco.
Iniziamo raccontando la storia di una giovane atleta che è riuscita a vivere la sua splendida carriera con la massima semplicità, continuando gli studi e, quando possibile, collaborando nell?azienda di famiglia. Eleonora BUSSU nasce a Civitavecchia nel febbraio del 1991 e fin da piccola non nasconde la sua passione per il calcio, accompagnando il papà a vedere le partite allo stadio.“Babbo, ma perché dobbiamo solo vederle le partite? Non è più divertente giocare noi?” Ogni attimo libero era quello buono per trascinare il papà fuori dal ristorante di famiglia e tirare calci ad un pallone. Poi arriva l’occasione da non farsi sfuggire ed Eleonora segue i compagni di scuola nell’avventura che segnerà gioiosamente la sua infanzia, nonostante le iniziali resistenze dei genitori: l’iscrizione alla scuola calcio, unica bambina in una squadra di maschi. “Il confronto con i ragazzi mi ha sempre stimolato: ogni allenamento, ogni partita era una vera e propria battaglia perché per i maschi farsi dribblare o peggio subire un gol fatto da una ragazza era una vera e propria umiliazione, rubavo ovviamente la scena e l’attenzione che mi veniva riservata era certamente particolare; con il passare del tempo tutti si sono abituati comunque alla mia presenza e ciò ha contribuito alla mia crescita sportiva e personale.” Terminata l’esperienza completa nella scuola calcio, ben otto anni, Eleonora approda finalmente, nel 2005 alla sua prima squadra femminile, la Lazio. “ L’ambiente era molto diverso da quello maschile nel quale mi ero completamente immersa: un tipo di gioco differente, un approccio alle partite più soft, in allenamento per esempio i maschi affondano i contrasti, non si concedono nessuna distrazione, le ragazze non eccedono mai si risparmiano un po’ di adrenalina da consumare completamente nelle partite”. Due anni con la Lazio poi il passaggio al Sezze dove disputa il Campionato 2007-2008. Poi il premio più bello, non proprio inatteso, la convocazione in Nazionale e la partecipazione ai Campionati Europei dove Eleonora gioca quattro partite nella fase finale. Con le sue compagne in azzurro supera di volta in volta le migliori e più titolate compagini europee per giungere in finale contro la Norvegia e vincere per la prima volta nella storia del calcio femminile, il titolo di Campione d’Europa. “ Alzare la coppa è stata una sensazione unica si sente che tutte le fatiche, tutti i sacrifici sono stati ripagati, si sente una gioia grandissima che non mi sarei mai immaginata di provare e, solo durante il viaggio di ritorno dalla Francia, ( paese ospitante della manifestazione – ndr ) ci siamo tutte effettivamente rese conto dell’impresa che avevamo appena compiuto”. Oggi Eleonora dopo un incidente e la successiva convalescenza si sta preparando con cura per tornare sui campi di gioco sia con la sua attuale squadra di club, la Roma, che con la Nazionale, sperando di contribuire nuovamente al conseguimento di nuovi successi e magari coronare il suo sogno di partecipare ai campionati mondiali. Eleonora nonostante i successi conseguiti è rimasta una ragazza tranquilla, che si è detta sorpresa quando la redazione l’ha contattata per richiederle l’intervista, è una giovane che troverete lavorare tra i tavoli del ristorante di famiglia a Civitavecchia e che magari, poi, scambia due passaggi con qualcuno fuori dal locale.“Il calcio è ancora uno sport prevalentemente maschile, in alcuni casi anche maschilista, ma invito tutti gli sportivi ad andare a vedere una partita di calcio femminile, sicuramente dovranno ricredersi ed apprezzeranno lo spettacolo che saremo in grado di offrire; del calcio maschile mancano la visibilità ed i soldi, e per quanto mi riguarda di così tanti soldi ne faccio volentieri a meno, nella mia vita la priorità principale non è certo questa!” .
Grazie Eleonora per la tua caparbietà, per la tua semplicità e per i tuoi meritati successi sui campi di gioco.

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